l’uso delle mascherine in ambiente di lavoro: Normativa in vigore.
Venerdì 24 aprile nel corso del tavolo Governo-parti sociali è stato aggiornato il protocollo per il contrasto e il contenimento della diffusione del Coronavirus nei luoghi di lavoro. Il testo riassume le indicazioni di Inail e del comitato tecnico scientifico e al tempo stesso rafforza e amplia i contenuti del Protocollo del 14 marzo scorso, per le misure di contrasto e contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro.Ecco in proposito alcuni ulteriori chiarimenti in merito all’uso delle mascherine. Le mascherine chirurgiche sono dispositivi medici e non Dpi (dispositivi di protezione individuale). Solo le mascherine FFP1, 2 e 3 sono dispositivi di protezione individuale. Eccezionalmente, per la durata dell’epidemia e solo per i lavoratori che non riescono a mantenere la distanza di 1 mt, le mascherine chirurgiche (art. 16 del dl 18/2020) sono considerate DPI ai sensi del d.lgs. 81/2008.
L’Art. 16. del D.lgs. 18/2020 dispone: – Per contenere il diffondersi del virus COVID-19, fino al termine dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020, sull’intero territorio nazionale, per i lavoratori che nello svolgimento della loro attività sono oggettivamente impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro, sono considerati dispositivi di protezione individuale (DPI),di cui all’articolo 74, comma 1, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, le mascherine chirurgiche reperibili in commercio, il cui uso è disciplinato dall’articolo 34,comma 3, del decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9. Se invece la questione è la corretta dotazione di sicurezza per i lavoratori, occorre distinguere.
a) se il documento di valutazione del rischio (DVR) prevede un tipo di DPI, occorre sempre utilizzare quelli
b) se il DVR non prevede nulla, in caso di impossibilità a restare a più di un metro, occorre utilizzare le mascherine chirurgiche (ed in questo caso sono Dpi)
c) per gli altri lavoratori che possono lavorare a distanza superiore ad 1 mt non c’è uno stretto obbligo di mascherina chirurgica (ma il protocollo del 24/4 prevede, per gli spazi comuni e per maggior sicurezza, la dotazione “di norma” di mascherine chirurgiche).
Importanza delle maschere facciale contro la diffusione del covid-19
Il nuovo Coronavirus (Covid-19) è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata.Il contagio, nel caso del nuovo Coronavirus, avviene prevalentemente per via diretta (attraverso le goccioline che produciamo parlando, starnutendo o tossendo dette anche “Droplets”) o per via indiretta (ad esempio toccando una superficie su cui è presente il virus e portando poi le mani alla bocca senza averle lavate). Ci sono persone che potrebbero non presentare i più comuni sintomi iniziali dell’infezione da Coronavirus come: febbre, raffreddore, tosse e stanchezza generalizzata o essere infetti, ma asintomatici. Nonostante ciò, tali soggetti potrebbero trasmettere il virus e diffondere così involontariamente la malattia ad altre persone che gli sono accanto. Per questo motivo è evidente che la diffusione può essere bloccata e almeno ridotta agendo sulla matrice emissiva(naso-bocca). Coprendo quindi il naso e la bocca con le mascherine facciale, si riesce a bloccare o almeno a ridurre per buona parte la diffusione del virus.
Che cos’è, e a cosa serve una mascherina facciale
Una mascherina facciale è una barriera meccanica utile a:
- Ridurre il rischio di contatto con le goccioline (Droplets) che contengono il virus;
- Evitare che le persone affette da coronavirus sia con sintomi evidenti sia ancora senza una sintomatologia marcata e specifica, possano immettere nell’aria dell’ambiente circostante le goccioline contenenti il virus.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ed il Ministero della Salute raccomandano, dunque, l’utilizzo della mascherina al fine di limitare la diffusione del virus, ma deve essere usata in aggiunta ad altre regole generali quali:
- Mantenere la distanza di sicurezza tra le persone di almeno 1 metro;
- Effettuare il frequente e adeguato lavaggio delle mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o disinfettante per le mani con la soluzione alcolica.
In ambiente di lavoro,
I dispositivi di protezione individuale servono a proteggere i lavoratori da rischi specifici, ovvero quelli propri dell’attività lavorativa svolta. Per il rischio biologico, come è quello rappresentato dal coronavirus, per la maggior parte dei lavoratori è previsto l’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, che come per tutti i dpi, deve essere razionale, definito in funzione della propria mansione e di quanto previsto dalla valutazione dei rischi. Le “maschere” sono di due tipi.
Le maschere filtranti sono dispositive di protezione individuale atti a proteggere i lavoratori esposti al rischio, mentre le mascherine chirurgiche sono quei dispositivi medici atti a evitare che un soggetto malato possa emettere particelle potenzialmente contagiose nell’ambiente circostante (droplet), attraverso tosse, starnuti o semplicemente parlando. Nel momento in cui il distanziamento sociale diventa meno semplice da mantenere in ambiente lavorativo, è fondamentale prevenire il contagio utilizzando ogni mezzo possibile. L’uso delle mascherine chirurgiche, in tal senso, è il primo step per mettere al sicuro gli altri e se stessi, ma funziona soltanto se le usiamo tutti.
1.Mascherine chirurgiche .
Sono dispositivi medici utilizzati in campo sanitario e, in questo contesto di pandemia, come dispositivo di protezione sia per proteggere chi le indossa (per esempio, i sanitari assistenziali in contesti normali senza produzione di aerosol), sia chi è attorno alla persona che indossa la mascherina (per limitare la diffusione del virus di un malato di Covid-19). Hanno un effetto barriera nei confronti delle goccioline (droplets). Garantiscono una buona barriera per ridurre le possibilità di trasmissione della malattia da un malato a un sano, filtrando il respiro, la tosse, gli starnuti. La loro capacità filtrante è del 95-98{d083eba09779faf8413ead7723f11fbdaf60f2cf2b270825cd4be805a370218f} su batteri e particelle di piccole dimensioni, come le goccioline, di circa 10 micron o più”. Inoltre, per la loro leggerezza e duttilità offrono al contempo comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettono di coprire dal mento al di sopra del naso. Sono mascherine monouso con una durata di efficacia di circa 4 ore. Una volta usate, le mascherine chirurgiche debbono essere immediatamente smaltite nella spazzatura
2.filtranti facciali .
Oltre alle mascherine chirurgiche che noi consigliamo in primis, ci sono i filtranti facciali (detti anche respiratori) progettati per proteggere le persone che gli indossano da aerosol finissimi che possono contenere particelle infettanti di dimensioni ridottissime come i virus. Contraddistinte da alcune sigle, con o senza le valvole. sono dispositivi di protezione individuale, ne esistono 3 tipi: FFP1, FFP2 (o N95), FFP3 (o N99) in base alla loro capacità di filtrazione. La filtrazione di particelle dell’ordine di pochi micron è garantita dalle FFP1/ FFP2 /FFP3 rispettivamente come bassa > 80{d083eba09779faf8413ead7723f11fbdaf60f2cf2b270825cd4be805a370218f}, media > 94{d083eba09779faf8413ead7723f11fbdaf60f2cf2b270825cd4be805a370218f} e alta > 99{d083eba09779faf8413ead7723f11fbdaf60f2cf2b270825cd4be805a370218f}. Mentre FFP1 trova spazio nei luoghi lavorativi industriali dove vengono prodotte modeste quantità di polveri, FFP2 e FFP3 vengono utilizzate nell’ambito sanitario specialmente per la capacità filtrante di particelle di polveri o fluidi di microrganismi, a trasmissione aerea, e quindi per le particelle veramente piccole come quelle delle malattie a trasmissione aerea (come il morbillo) o laddove ci sia produzione di aerosol nell’assistenza sanitaria di pazienti di Covid-19. Sono mascherine che vanno usate solo in ambito professionale: chi le indossa fa addirittura il fit test, una speciale manovra per verificare che non entri aria dai bordi durante l’espirazione e l’inspirazione anche in base al rischio di contrarre malattie. Anche questi respiratori sono nell’uso professionale monouso e dopo poche ore di impiego la loro capacità filtrante decresce. Inoltre, visto l’alta capacità filtrante, la respirazione non è agevole, e molti modelli delle FFP2 e FFP3 dispongono di una valvola che permette una facile espirazione senza che l’aria in uscita sia completamente filtrata. Per questo motivo si dice che i respiratori facciali non dovrebbero essere indossati dai malati, perché le goccioline prodotte con la respirazione potrebbero uscire attraverso la valvola”. rispetto alle mascherine presenta l’inconveniente di non essere tollerato per lunghi periodi per la difficoltà di respirarvi attraverso. I respiratori non sono raccomandati per i bambini o per le persone con la barba (per l’impossibilità di un perfetto adattamento ai contorni del viso).
3.Le mascherine auto prodotte.
Le mascherine auto prodotte, o fatte in casa sono precauzioni che vanno bene in situazioni normali, non in uso professionale. Sicuramente possono ridurre il rischio, ma non lo riducono quasi a zero come le mascherine chirurgiche e i filtranti facciali, in mancanza d’altro. E importante il tessuto usato che deve essere di cotone con una trama spessa e possibilmente a doppio strato. Anche in questo caso vanno usate correttamente, lavandole spesso, possibilmente ogni volta che si esce. E visto che sono poco affidabili, la distanza con le altre persone, laddove possibile, va ancora più rispettata e accompagnata da una buona igiene delle mani.
Per un ambiente di lavoro non polveroso, per mansioni eseguite in ambienti non confinati e/o all’aperto,
- Le mascherine chirurgiche monouso marcate CE, per il loro comfort e respirabilità, ma anche per la loro forma permettono di coprire dal mento al di sopra del naso, possono essere considerate la scelta migliore come barriera contro l’infezione a covid-19
- Possono essere utilizzate mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato. Sempre che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso.
- L’uso dei respiratori le Ffp2 o le Ffp3 è consigliata per lo più in ambiente sanitario. Da controllare sempre che oltre alla valvola abbiano anche un sistema che impedisca al vostro respiro di filtrare altrimenti potrete contagiare il prossimo.
Quanto dura una mascherina?
le mascherine si dividono in riutilizzabili e monouso, e questa informazione è chiaramente indicata nella dicitura impressa sul dispositivo – la lettera R sta per riutilizzabili, mentre la sigla NR sta per non riutilizzabili. Una mascherina monouso ha una durata limitata che varia in base al suo utilizzo e, generalmente, deve essere sostituita quando si riscontra un’alta resistenza respiratoria. in rete sono disponibili alcune istruzioni per “sanificare le mascherine” utilizzando alcol o altri disinfettanti. A tal proposito, si sconsiglia di effettuare certi trattamenti perché non vi è alcuna prova scientifica della loro efficacia oltre al possibile rischio di venire in contatto con il virus o deteriorare la mascherina.
- La mascherina deve coprire sia la bocca sia il naso, altrimenti è inutile.
- Se fate parte di quella schiera numerosa che porta gli occhiali e che si lamenta perché, in quel modo si appannano, la soluzione c’è:pulire le lenti prima di utilizzarli con acqua e sapone, come si fa con le maschere da subacquei. Dovrebbe evitare l’appannamento.
Come si indossa e come si toglie la mascherina
Prima di indossare una mascherina facciale, è indispensabile imparare ad usarla e ad eliminarla correttamente, affinché possa proteggere e non diventi un’ulteriore fonte di trasmissione del virus. Di conseguenza:
- Prima di indossare una mascherina, lavare le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o disinfettante per le mani con la soluzione alcolica;
- Controllare che la mascherina non presenti lacerazioni o fori;
- Assicurarsi che il lato corretto (il lato colorato) della mascherina sia rivolto verso l’esterno;
- Prendere la mascherina per i laccetti o gli elastici laterali e indossarla in modo da coprire il naso e la bocca
- Verificare che la mascherina sia ben aderente al naso (figura 3) e che copra il viso fino al di sotto del mento , assicurandosi che non vi siano spazi vuoti tra il viso e la maschera;
- Evitare di toccare con le mani la mascherina mentre la state portando. Se questo avviene, procedere quanto prima con il consueto lavaggio delle mani (vedi sopra). Quando diventa umida, va sostituita con una nuova e non riutilizzata.